Tutti coloro i quali volessero sponsorizzare la nostra associazione, possono contattarmi mediante mail a
t.quaglia@libero.it
oppure a
segreteria@fogolarbologna.it
Le sponsorizzazioni sono rivolte unicamente ad aziende di carattere economico e commerciale sia Friulane che emiliane.
Cari soci ed amici,
il giorno 8 Gennaio 2010, ore 19 circa, all'AltoTasso, in piazza S.Francesco a Bologna si è tenuta l'inaugurazione della mostra degli artisti di origine Friulana, Alvaro e Loriano Vallar.
Li abbiamo incontrati la sera stessa e abbiamo trascorso un paio di ore piacevoli dove abbiamo avuto modo di scambiarci le impressioni sul friuli, sul significato di un fogolar ai giorni nostri, sull'inizio della loro carriera ed altro.
Due ore trascorse troppo velocemente.
E' stata come una rimpatriata tra "vecchi" amici.
Ci siamo salutati con la promessa di mantenere e far crescere questo rapporto nato quasi per caso.
Grazie all'incontro in quella "Osteria! abbiamo scoperto che il titolare è Friulano.
Ma torniamo ai diretti interessati.
Alvaro, del '74 scrive mentre Loriano, del '78, disegna; entrambi abitiano nella splendida pedemontana pordenonese e precisamente a Cavasso Nuovo, vicino a Maniago.
Vi propongo la presentazione, di questi artisti della madre terra Friulana, redatta da un noto personaggio del panorama culturale friulano e non
solo, purtroppo recentemente scomparso: Beno Fignon.
Immagini che prendono forma nelle parole. Pensieri che si nascondono nei volti, negli ambienti, nei paesaggi che ci circondano. I fratelli Vallar scelgono di raccontarsi così, scelgono di svelare così il proprio mondo a noi e a se stessi. La loro è solo apparentemente una scelta diversa fatta di linguaggi e codici differenti, ma accostandoci alla loro esperienza possiamo riconoscere un vocabolario comune che li avvicina e li unisce come fratelli e come artisti.
Nei versi di Alvaro riconosciamo la forza con cui ci proietta in un mondo in cui immobilità e tensione si alternano spasmodicamente, in una lotta strenua fra fuga e desiderio, rivalsa e abbandono, alla ricerca perenne di un rifugio in una notte che è insieme prigione e riparo dalla “quotidiana tortura”. Un cuore in attesa che continua a desiderare con tenacia sotto un cielo di stelle cadenti, un’attesa impaziente che si svuota in quello stesso desiderio, che si culla in un passato che è gelo e insieme struggente rimpianto di una dolcezza lontana e di memorie preziose … un cuore che vuole resistere a tutti i costi, “probabilmente sconfitto”, “potenzialmente vincitore”.
Un disegno quello di Loriano che nei tratti immediati e veloci che fermano sulla carta immagini surreali, conserva della pittura la capacità di catturare pensieri e sensazioni senza perdere di integrità. Visioni quasi oniriche, le sue, che si nutrono di un animismo infantile sovvertendo le leggi fisiche di una realtà, piegata da un cuore irriducibile, in cui gli oggetti fluttuano o sono ricombinati da un libero gioco di associazioni in un mondo parallelo. Fantocci senza tratti, facce corrucciate e assorte, a volte quasi in secondo piano, nascoste a pensare, a guardare la vita che accade, si mischiano indifferenti a volti lontani più morbidi e quasi liquidi nei tratti addolciti dalla memoria. Verita' che giacciono apparentemente nascoste affiorano alla coscienza, con discrezione, quasi sussurrando attraverso i disegni di Loriano, colorando di significato gli stati d’animo di un osservatore attento che voglia capire.
Immagini e poesia si completano a vicenda, intrecciandosi gradualmente, ineluttabilmente in una spirale di significati e di emozioni che si confondono sotto lo stesso cielo, che si aggrappano al nostro sentire tutto, senza lasciarci scampo.
Barbara Di Santo e Paola Franzosi
BERTOLT BRECHT -
Milano