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Bucce d'Arancia

Bucce d'arancia
Sul fronte di Nord-Est

Un romanzo storico con riferimenti a fatti e nomi realmente accaduti ed esistiti. Per una recensione rimandiamo gli interessati alla pagina di Cjargne OnLine.

A seguire uno stralcio dell'intervista a Claudio Calandra da parte di Rocco Tedino.

...
Incontro Claudio Calandra a conclusione delle sue vacanze estive, prima quindi che rientri a Modena e riprenda la sua attività lavorativa, di consulente aziendale, e magari anche di scrittore, dando l’avvio ad un nuovo romanzo…..
La prima domanda che gli pongo è quasi provocatoria, considerato che Calandra ha tutto il diritto di godersi per un po’ il successo del suo “Bucce d’arancia”.

- C’è qualcosa di nuovo in vista?
- “Beh, rimettersi a scrivere subito, non è facile, anche perché in questo momento tutte le attenzioni e le cure vanno giustamente al “neonato”, a “Bucce d’arancia”, come chiede peraltro l’Editore Falzea, un editore così detto di nicchia, anche se fa parte della grande famiglia Rizzoli. Pubblica un limitato numero di romanzi all’anno e tiene quindi oltre che alla qualità anche alla promozione e alla diffusione su tutto il territorio nazionale.”

- Un Editore, che comunque dovrebbe essere piuttosto soddisfatto, visto che “Bucce d’arancia”, da quello che si legge, guida ormai da quasi due mesi la classifica dei più venduti, nelle cento Librerie Feltrinelli, fra i libri di narrativa con ambientazione storica.
- E’ un dato lusinghiero, ma spiace che ci siano voluti novanta anni per arrivare a creare interesse intorno alle nostre Portatrici anche nel campo letterario, intendo in quello che conta, quello che riesce ad andare oltre le mura di casa.

- Il prof. Mario Turello ha scritto sul Messaggero: “Davvero se lo meritavano, le Portatrici Carniche, un romanzo che celebrasse il loro eroismo, e doveva essere proprio così, come lo ha scritto Claudio Calandra”. Un bel complimento, davvero, che fa il pari con quello dello storico, del prof. Salimbeni, che ha dichiarato che consiglierà la lettura di “Bucce d’arancia“ agli studenti di Storia Contemporanea dell’Università di Udine, per l’aderenza del racconto alla realtà storica e per una trattazione degli avvenimenti, come si dice a 360 gradi, cioè sotto l’aspetto militare, politico, religioso e sociale. Una dichiarazione che, credo, la metta anche al riparo da ogni eventuale, possibile critica di carattere “storico”, vero ?.
- Certamente, anche se devo dire che il mio non è un libro di storia, ma è un romanzo, con tutto quello che ne consegue per l’autore in termini di libertà di espressione, di fantasia, come si dice. Certo scrivendo “Bucce d’arancia” avevo dei dati di fatto dai quali sarebbe stato dissacrante allontanarsi o mistificarli: il sacrificio delle nostre Portatrici, quello delle nostre genti e quello, non va dimenticato, dei tanti giovani del Sud.
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